La strada neanche la guardavi
Andavi veloce
Facevi Elvis, io ridevo senza un perché
I treni persi il lunedì
Le notti di Amsterdam
E mi piaceva andare a letto con te
Tutte le volte come l'ultima da vivere
Trasformami in bolla per farmi toccare una stella
Soffia piano e regalami un giro di luna senza che se ne accorga
Legami a un raggio di sole e regalalo al vento
E di ogni mio sorriso cattura l'essenza e poi donala al mondo
Volano volano i satelliti sulle formiche
piano sbiadiscono
Le favole quelle più antiche
Ma un arcobaleno dietro al finestrino
Riporta qui l'estate da bambino
Alice nella stanza chiusa restava
Senza sorridere più
Le sembrava mancare da sempre qualcosa
Per sentirsi speciale
Il ragazzo dagli occhi di perla indagava
Senza capire perché
Lento ed inesorabile vento
che porta con sé via un po'tutto
quello che è stato
di un anno ricco di te
perla di rara bellezza
porta fortuna a chi
ne è ancora senza
a modo mio te ne sarò grata
e a modo mio amo
Ridere,
bisogna sempre e solamente ridere,
in coda per un pezzo di felicità,
come se il mondo fosse uno spettacolo,
ma perchè ci fa così paura la malinconia,
quel velo che si appoggia sopra l'allegria,
facendo di un emozione un brivido?
Spara pure amor
ma concedimi un attimo.
Solo per dirti che
ho fatto uno sbaglio.
Questo è un mondo in cui non sai
Cosa sei e cosa vuoi
Non mi dire "è tutto ok"
Se poi ti scordi anche di noi
Senza bussare arrivo,
un piccolo istante rapido,nell'aria fu un bagliore...
ditemi cos'è?
Lucidi i tuoi occhi dentro un fermo immagine
che io rivivo all'infinito come se chilometri non fossero che briciole.
Mi sembra di guardarti adesso.
Nascondo un'emozione
Nel silenzio
Vorrei farti vedere
Ma insistere non so
Qualunque sia il tuo nome
Non lo dimenticherò
Fermo restando che gli alberi piangono foglie in autunno
son certa che presto tornerò ad amare,
si tornerò ad amare anche me,finalmente.
Hai rimesso tutto a posto, senza chiedermi il permesso,
capovolto il mio mondo mentre ancora ero dentro.
Non andare resta qui
solo per due minuti
o per i prossimi
venti o trent'anni dormi qui
c'è qualcosa di cui vorrei parlarti
solo tu puoi capire
adesso ascoltami
Mi sorprende ritrovarti sulle scale quando torno a casa
sorpreso di vedermi come se fosse la prima volta
e racconto senza freni le mie gioie e i miei dolori
e tu mi sorridi e condividi tutto con me.
Cambiano i confini i fondali marini
grattacieli puntano al cielo.
Cambiano stagioni i visi dei genitori
come le mode cambiamo ideali.
Lunedì è un raggio di polvere
l’abat-jour e un disco che scricchiola.
Sono qui stupendo disordine
fuori il mondo piano si addormenta
ma io non dormirò
accarezzo piano la vertigine
di non essere con te.
Non ci sarà più l’estate
non ci saranno più le passeggiate
tra quei sogni e i papaveri
che immaginavamo solo per noi.
Oggi ho deciso che mi lascio conquistare
dalla remota possibilità
che c’è di essere felice per tutta la vita
andrebbe bene anche soltanto un’ora.
Bolle d’aria le tue parole vuote
cadono lasciandomi appassire come petali d’autunno
dimmi quando sarai sincero sento pulsioni
che guidano i miei giorni portandomi lontano.
Ho pagato la mia solitudine in lacrime per te
con la faccia da bambina e nelle tasche voglia di andar via
e sento in me la spinta di gridare al mondo
"riuscirò ad avere te"
stessa faccia stessi occhi stessa bocca ed una anno in più
il mio cuore è scalzo e questa strada sembra non finire mai
ma come in mezzo al fango c’è il fiore più bello
un sorriso torna in me.
In ogni caso mi dai un po’ di quello che sei
da me infondo tu cosa vuoi
l’amara complicità le gesta di chi non sa partire o restare.
I giorni vanno via senza lasciare un segno dove ritrovarli poi
il tempo passa e non si può fermare
finché ti chiederai perché
Lasciami stare ora che tutto fa male
sento che vorrei solo sparire
dentro un giorno che muore
in questo rosso che sale
bacerei soltanto per ferire.
Sei bellissimo te l’ho detto anche stanotte
quando un incubo ti ha svegliato
mentre tu come un bambino hai sfiorato
il mio viso con la mano per rassicurarti
e per magia eravamo in due
e per magia vorrei che tutto questo non abbia fine.
Ricordo di avere sognato più volte
di correre liberamente in un prato di orchidee
confesso di sentirmi piuttosto a mio agio
se non porto addosso quel peso di occhi che mi scrutano
forse è meglio ogni tanto tacere e sparire.
di solito, eri tu, a dirmi
tutti quei "ti amo", a lasciarmi
spesso senza fiato, ora non
lo fai più
la luna che mi guarda
un viso da lontano
che scruta misteriosamente
tutto quanto andare piano